Tutte le sentenze

La presente sezione raccoglie alcune massime giurisprudenziali, in liti in cui è stato parte il nostro studio legale, considerate di particolare interesse. In ogni massima le parti virgolettate riguardano estratti di sentenza, mentre per la parte restante trattasi di commento redazionale.

Cass. pen, sez. V, Sent. n. 28627 Pres. Nardi - Est. Vessichelli

Impugnazione archiviazione GIP

10/07/2008 “Gravato per Cassazione il decreto con il quale il GIP di Urbino, a fronte della richiesta di archiviazione avanzata dal PM e della opposizione a tale richiesta proveniente dalla persona offesa, ha dichiarato la inammissibilità della opposizione e ha disposto l’archiviazione”. “Deduce il ricorrente, parte offesa la violazione degli artt. 409, 410 e 127 cpp”. “In particolare lamenta che, pur avendo rappresentato al GIP gli elementi investigativi da acquisire, tali da giustificare la instaurazione della procedura camerale, lo stesso giudice avesse disatteso tale richiesta e deciso per l’accoglimento della tesi del PM, senza il previo contraddittorio previsto dall’art. 127 cpp”. La Corte, accogliendo il ricorso e cassando senza rinvio il provvedimento impugnato, così ha motivato: ……“deve ritenersi che oltre il giudizio di (non) pertinenza o (non) rilevanza, il giudice non possa spingersi ai fini della valutazione della ammissibilità della opposizione e che...

Cass. pen., sez. III, Sent. n. 27739 Pres. Vitalone - Est. Petti

Lottizzazione abusiva

08/07/2008 Si sintetizza la decisione della Suprema Corte: A) Il reato di lottizzazione abusiva ha natura permanente sino a quando sussista l’attività edificatoria, lesionandosi il monopolio pubblico della programmazione urbanistica; B) l’acquirente del singolo lotto risponde del reato in concorso con il venditore allorché sia consapevole dell’abusività dell’intervento; C) L’art. 30 comma 1 T.U. 380/2001 dispone che si ha lottizzazione abusiva di terreni a scopo edificatorio: 1. quando vengono iniziate opere che comportino trasformazione urbanistica o edilizia dei terreni in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici, vigenti o adottati o comunque stabilite dalle leggi statali o regionali o senza la prescritta autorizzazione (lottizzazione materiale); 2. quando la trasformazione avvenga attraverso il frazionamento e la vendita, o atti equivalenti, del terreno in lotti che, per le loro caratteristiche (dimensione, destinazione del terreno di PRG, numero dei lotti,...

Trib. Bologna -ordinanza- Est. Ziniti

Ricorso per sequestro conservativo ante causam

30/06/2008 La soc. x assumendo esserle stato conferito appalto per costruzioni edili dalla soc. y con contratto che prevede clausola compromissoria, ha richiesto con ricorso ante causam al Tribunale di Bologna sequestro conservativo sui beni della soc. y. Y si è costituita in giudizio, tra l’altro disconoscendo firme e contenuto del contratto, e sostenendone invalidità ed inefficacia sotto vari profili. Il Tribunale ha rigettato il sequestro con la seguente motivazione: “la domanda di sequestro non sembra accoglibile. Difetta infatti il fumus attese le eccezioni di invalidità ed inefficacia del documento contrattuale prodotto da x, disconosciuto nella sua veridicità formale e sostanziale da y”.

Trib. Penale di Pesaro - Sez. Dist. Fano - Est. Galli

Reato ambientale - lavori di aratura, dissodamento di piante in area sottoposta a vincolo paesaggistico

20/05/2008 All’imputato si contestava l’esecuzione, senza autorizzazione, di lavori di aratura e taglio di piante di specie protetta ed in area vincolata ex D.M. 25/08/1965 e D. leg.vo 42/2004. Venivano contestati al capo B) violazione degli artt. 146, c. I e II, 181, c. I e I Bis D. leg.vo 42/2004 e D.M. 25/08/1965; al capo C) violazione degli artt. 110 e 734 c.p. Il Giudice condannava l’imputato per le violazioni contestate ai capi B) in rubrica, lo assolveva per il capo C). Queste le parti più salienti della motivazione: “Sussistono elementi sufficienti per ritenere che il taglio di tali piante arboree integri gli elementi di reato indicato, essendo stato il taglio effettuato senza autorizzazione e comunque contro il parere dell’organo tecnico specializzato (C.F.S.)”. …”Riguardo all’Autorità competente in materia di autorizzazione, nella specie, trattandosi di intervento su bene soggetto a vincolo ambientale, qualsiasi intervento, quindi anche il taglio di piante arboree,...

Corte App. Bologna -ordinanza- Pres. De Robertis – Est. Campanile

Reclamo avverso provvedimento ex art. 700 c.p.c. in corso di lite

11/04/2008 L’ordinanza Corte Appello di Bologna Sezione III 15.2.2008 è stata oggetto di reclamo da V. Il reclamo è stato deciso da altra sezione della stessa Corte di Appello, come disposto ex art. 669 – terdecies c. II c.p.c. la quale con ordinanza 11.4.2008 ha accolto il reclamo Questi i tratti salienti del provvedimento : “La presente vicenda presenta aspetti singolari e delicati, in relazione alla questione afferente la possibilità di interferire, mediante provvedimenti cautelari, sulla procedura esecutiva pendente in relazione a una sentenza di primo grado per legge provvisoriamente esecutiva. Sono noti i casi in cui la giurisprudenza ha ritenuto applicabile l’art. 700 c.p.c. a procedimenti esecutivi in fieri, vale a dire le ipotesi in cui si è affermata l’ammissibilità, prima della instaurazione del giudizio di opposizione a precetto, di un provvedimento che inibisca l’attivazione della esecuzione forzata, dato il carattere residuale di tale procedimento e...

Trib. Urbino, Sent. n. 131 - Est. Spagnolo

Risarcimento danni da incidente stradale

11/04/2008 Il Sig. X, a seguito di incidente stradale causato da autovettura rimasta ignota, conveniva in giudizio l’Assicurazione Y, quale Impresa Designata per la Liquidazione dei Sinistri Gravanti sul Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, al risarcimento dei danni subiti a seguito delle lesioni riportate. Si costituiva in giudizio la Società datrice di lavoro dell’attore, la quale chiedeva alla Assicurazione Y risarcimento dei danni da lei patiti in relazione all’assenza dal posto di lavoro del Sig. X, protratta per più di un anno, costituiti dalla retribuzione versata al proprio dipendente oltre al T.F.R., contributi INPS e INAIL. Tale decisione è stata respinta, con la seguente motivazione: “non può trovare accoglimento la pretesa risarcitoria avanzata dalla intervenuta datrice di lavoro del diretto danneggiato”. “Occorre osservare che l’art. 19, comma 2 della L. 990/1969, ora trasfuso nell’art. 283 cod. assicurazioni, limita il risarcimento a carico dell’Istituto...

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