Tutte le sentenze

La presente sezione raccoglie alcune massime giurisprudenziali, in liti in cui è stato parte il nostro studio legale, considerate di particolare interesse. In ogni massima le parti virgolettate riguardano estratti di sentenza, mentre per la parte restante trattasi di commento redazionale.

T.a.r. Marche - Sentenza n. 138/09 - Pres. Passanisi - Est. Daniele

Pubblico impiego –giurisdizione dell’AGO- Riassunzione del giudizio

23/03/2009 …..“Con atto notificato il dott. X ha impugnato la determina del Direttore della Zona Territoriale ASUR con cui è stato disposto l’annullamento in via di autotutela della deliberazione del Comitato di gestione della ex U.S.L. n.49 del 3.2.1987, avente ad oggetto l’inquadramento in ruolo del medesimo dott. X da consulente a rapporto di lavoro dipendente, deducendone l’illegittimità per violazione di legge ed eccesso di potere sotto molteplici profili, articolati in due distinti motivi. Costituitasi in giudizio l’ASUR, ha preliminarmente eccepito il difetto di giurisdizione del G.A., deducendo nel merito la infondatezza delle censure “ex adverso” formulate, concludendo per la reiezione. Innanzi tutto il Collegio deve prendere in esame l’eccezione di difetto di giurisdizione del G.A. formulata dalla difesa della resistente ASUR. L’eccezione è fondata. Il provvedimento impugnato, che reca la data del 6.10.2008, deve essere sottoposto alla cognizione del G.O. ai sensi...

Trib. Ancona -volontaria giurisdizione - Est. Pres. D’Aprile

Nomina di arbitro ex art.810, II cpc - Presupposti – Competenza sulle questioni attinenti la validità della nomina dell’arbitro.

02/03/2009 La soc. X, deducendo che la nomina di arbitro notificata dalla soc. Y dovesse ritenersi invalida ed inefficace per difetto di specifica procura al difensore alla nomina dell’arbitro, chiedeva ed otteneva inaudita altera parte che il Tribunale adito in volontaria giurisdizione nominasse l’arbitro di parte Y. La soc. Y chiedeva la revoca del suddetto provvedimento, deducendo come il presupposto della nomina ex art.810, II cpc si fondasse sulla “mancata” attività delle parti, mentre, ove vi fosse contestazione sulla validità della nomina, la questione non potesse essere risolta per implicito dal Tribunale in sede non contenziosa, sussistendo la competenza del collegio arbitrale. Il Tribunale accoglieva l’istanza di revoca così statuendo: “letta la suestesa istanza e visti gli atti; ritenuta la fondatezza dell’istanza medesima in quanto l’eventuale irritualità della nomina dell’arbitro scelto dalla società Y non può considerarsi equivalente alla mancanza di nomina,...

T.a.r. Marche - Sentenza n. 15/09 - Pres. Sammarco - Est. Daniele

Oneri di concessione variante

10/02/2009 F A T T O I Signori x e y ottenevano dal Comune il rilascio di concessione edilizia per la demolizione di un fabbricato esistente e la costruzione “ex novo” di un edificio di civile abitazione. Il contributo concessorio commisurato all’incidenza delle spese di urbanizzazione primaria e secondaria, veniva determinato in un importo complessivo di …………… mentre quello commisurato al costo di costruzione in ……………….per un ammontare complessivo di……………………… Essendo emersa, in sede di frazionamento del lotto, la possibilità di un incremento della superficie edificabile (che veniva calcolata in mq. 1082, in luogo dei mq. 973 originariamente previsti), gli interessati presentavano istanza di concessione in variante, per apportare al progetto originario alcune modifiche concernenti in particolare, un lieve incremento della volumetria ed una sopraelevazione del piano di gronda. L’Amministrazione comunale accoglieva l’istanza e rilasciava la...

T.A.R. Marche -Sentenza- Pres. Sammarco - Est. Daniele

PRG - Modifica destinazione area

10/02/2009 La società……..proponeva ricorso avverso la deliberazione del Consiglio Provinciale di convalida della deliberazione della Giunta Provinciale avente per oggetto “ L.R. 34/92 - L. 1150/42. Comune di …….Approvazione con modifiche, prescrizioni e suggerimenti del P.R.G. in adeguamento al P.P.A.R.. delibere c.c. n. 11 del 25.03.1997 e n. 73 del 01.09.1998”, nonché di tutti gli atti presupposti, dolendosi che una rilevante porzione di un proprio terreno era stata collocata per gran parte in zona agricola, altra parte a verde, strada e parcheggi e solo in una minima parte destinata alla edificabilità, mentre una vasta area contigua di proprietà Comunale era stata destinata per la quasi totalità ad edilizia residenziale. Il TAR ha respinto il ricorso. Queste le parti più salienti della motivazione. …….” Con il primo motivo le ricorrenti contestano la legittimità del “ modus procedendi” utilizzato per l’approvazione dello strumento urbanistico, evidenziando che...

Trib. Urbino -ordinanza- Est. Sassi

Accertamento tecnico preventivo ex art. 696 o 696 bis c.p.c.

05/02/2009 “il ricorso è stato proposto per l’accertamento di asserite infiltrazioni di acque maleodoranti”…. “rilevato che parte attrice non è in grado di individuare l’eventuale responsabile, in tal modo evidenziandosi il non consentito carattere esplorativo, anche in ordine alla individuazione dell’eventuale responsabile del danno lamentato, dell’accertamento richiesto” …..”ritenuto che la ratio sulla quale il legislatore ha fondato l’introduzione dell’art. 696 bis c.p.c., deve essere individuata nell’intento deflattivo e, quindi, nel presupposto secondo cui, ammessa la responsabilità dei convenuti, possa trovarsi una linea transattiva sulla liquidazione del danno; ritenuto, pertanto, che il ricorso all’A.T.P. ai sensi dell’art. 696 bis c.p.c., non sia ammissibile, allorquando sia contestata la responsabilità e non sussistano elementi sufficienti per ritenere anche in via provvisoria la sussistenza di responsabilità e la possibile sussistenza del diritto...

Corte App. Ancona - Ordinanza 30/01/2009 - Pres. De Robertis - Rel. Centinaro

Separazione dei coniugi - Provvedimenti Presidenziali - Reclamo

30/01/2009 Il Presidente del Tribunale di Ancona , con provvedimento emesso all’esito della fase presidenziale di comparizione delle parti a seguito di ricorso per separazione coniugale li autorizzava a vivere separati e poneva a carico del marito un contributo per il mantenimento della moglie rivalutabile annualmente su base ISTAT. Avverso tale decreto proponeva gravame la moglie deducendo il travisamento dei fatti ad opera del primo giudice, ed evidenziando che, in considerazione delle entrate reddituali del marito e della assai cospicua consistenza del suo patrimonio mobiliare ed immobiliare, la misura dell’assegno di mantenimento in favore della moglie, priva di redditi propri, nonché in considerazione della durata della convivenza coniugale ed all’alto livello del tenore di vita tenuto in costanza di matrimonio, avrebbe dovuto esser fissato in somma ben superiore. La Corte ha respinto il reclamo. Queste le parti salienti della motivazione: ….”Osserva la Corte che nella presente...

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