Tutte le sentenze
La presente sezione raccoglie alcune massime giurisprudenziali, in liti in cui è stato parte il nostro studio legale, considerate di particolare interesse.
In ogni massima le parti virgolettate riguardano estratti di sentenza, mentre per la parte restante trattasi di commento redazionale.
23.4.2024 Sentenza TAR Marche n. 394/2024 Pres. Daniele Est. Capitano
09/05/2024
FATTO e DIRITTO L’associazione ricorrente (la quale ha fra le proprie finalità statutarie la tutela e la salvaguardia dell'ambiente e degli habitat e lo sviluppo equilibrato e diffuso del territorio di X) impugna la deliberazione del Consiglio Comunale di X e gli altri atti indicati in epigrafe, relativi all’approvazione di una variante al piano regolatore generale e al piano acustico comunale (P.A.C.). La variante contempla poi, in assenza di adeguata motivazione, la riduzione dei predetti vincoli previsti dal P.R.G. già adeguato al P.P.A.R.; al riguardo l’unica motivazione addotta consiste nel fatto che l’area in questione è adiacente a una zona già parzialmente urbanizzata, ma tale motivazione non tiene conto del fatto che l’urbanizzazione è avvenuta in spregio ai vincoli di cui si è detto, nonché in assenza di autorizzazioni paesaggistiche avallate dalla Soprintendenza. Il ricorso va in parte accolto,...
19.4.2024 Sentenza Consiglio di Stato Sez. Seconda n. 3536/2024 Pres. De Felice Est. Poppi
09/05/2024
… “L’appellante lamenta la lesività di quanto realizzato dai proprietari confinanti e assentito dall’amministrazione con un permesso di costruire in sanatoria mai impugnato e, pertanto, consolidatosi. Come anticipato, il titolo non impugnato viene censurato dall’appellante deducendo l’illegittimità del mancato accoglimento delle proprie istanze di autotutela con le quali mirava sostanzialmente neutralizzare gli effetti di un titolo inoppugnabile. L’appellante con il primo motivo censura la declaratoria di inammissibilità del ricorso motivata dal Tar sull’erroneo presupposto che l’azione fosse promossa avverso la sanatoria concessa con il permesso in sanatoria mentre era richiesto l’annullamento del diniego di autotutela da qualificarsi, a parere dell’appellante, in termini di conferma propria e non di atto meramente confermativo essendo stato adottato a seguito di una rinnovata istruttoria. Il Comune,...
19.4.2024 Sentenza Tar Marche n. 385/2024 Pres. Ianigro – Est. Ruiu
09/05/2024
Viene impugnato il provvedimento con il quale è stata rigettata la Dichiarazione di Inizio Attività (di seguito, per brevità "D.I.A") relativa all'apertura di un autoparcheggio a cielo aperto a pagamento Con il primo motivo si lamenta la mancata comunicazione del preavviso di diniego ai sensi dell’art. 10 bis della legge n. 241 del 1990. Con il secondo si deduce la violazione degli artt. 22 e 23 del DPR n. 380/2001, in quanto la rivendicazione di un diritto reale sulla strada non potrebbe costituire l’unico valido presupposto per l'esercizio del potere inibitorio dei lavori. Con il terzo motivo si deduce il vizio di eccesso di potere per manifesta contraddittorietà tra più atti. Infatti, in risposta a una richiesta di riesame presentata dai ricorrenti, successiva all’impugnato diniego, il Comune ha manifestato l’intenzione di “definire la situazione giuridica dell'area”, in contraddizione con l’asserita esistenza...
15.4.2024 – Corte di Cassazione sez. I civile – Ord. 10079/2024 – Pres. Ferro Rel. Fidanza
22/04/2024
… “Con decreto depositato il 4.10.2017 il Tribunale di Arezzo, in parziale accoglimento dell’opposizione ex art. 98 legge fall. proposta da X s.r.l. avverso il decreto con cui il G.D. della V s.p.a. in amministrazione straordinaria, ha riconosciuto al credito dell’istante di € (omissis) – già ammesso in chirografo – la prededuzione. Il giudice di primo grado ha osservato che, posto che l’art. 118 comma 3° d.lgs. n. 163/2006 impedisce che l’appaltatore possa ricevere il pagamento del corrispettivo dell’appalto sino a quando non sia soddisfatto il subappaltatore, il pagamento del subcommittente (imprenditore fallito, in luogo del quale sta la procedura concorsuale) al subappaltatore, essendo utile per la procedura concorsuale, giustifica la prededuzione. Inoltre, se è pur vero che con tale interpretazione il creditore subappaltatore viene preferito agli altri, ciò non avviene arbitrariamente, ma in applicazione...
10.4.2024 – Corte di Appello di Ancona - Sent. 566/2024 - Pres. Federico Est. Rascioni
16/04/2024
… “FATTI DI CAUSA X si è rivolto al Tribunale di Pesaro al fine di sentir dichiarare la propria separazione personale dalla moglie V con addebito alla resistente, prevedendo altresì che il ricorrente versi mensilmente in favore dei propri due figli, entrambi maggiorenni ma non ancora autonomi, un assegno d’importo pari complessivamente ad euro (omissis). Costituendosi in giudizio, V ha chiesto invece che la separazione venga addebitata al marito e che vengano posti a suo carico un assegno di mantenimento in favore della moglie d’importo pari ad euro (omissis) ed un contributo mensile in favore di ciascuno dei figli d’importo pari ad euro (omissis). Con sentenza emessa nella camera di consiglio del (omissis) il Tribunale di Pesaro, richiamata la precedente pronuncia con cui in data (omissis) era stata già dichiarata la separazione tra i coniugi, ha accolto la domanda di addebito nei confronti del marito, rigettando invece quella proposta...
28.3.2024 – Tar Marche Sez. Prima – Sent. N. 338/2024 – Pres. Daniele – Est. Belfiori
09/04/2024
… “I ricorrenti, qualificatisi come proprietari in forma personale o in qualità di legali rappresentanti di società di aree interessate dalla previsione urbanistica previa presentazione di osservazioni rigettate dal Comune X hanno impugnato il rigetto e contestualmente il Piano approvato.
Il Collegio ha così statuito:
“… Ai sensi dell'art. 73 comma 3 c.p.a., primo periodo, il Collegio in udienza ha dato avviso della possibile inammissibilità del ricorso e dei motivi aggiunti per mancata costituzione delle società dichiaratamente proprietarie di beni oggetto di giudizio, di cui alcuni ricorrenti affermano di essere legali rappresentanti.
Il ricorso e i motivi aggiunti vanno dichiarati inammissibili, in quanto non risultano costituite le società dichiaratamente proprietarie di parte dei beni oggetto di ricorso. Per il vero alcuni ricorrenti, non è noto quali, non essendovi in atti alcuna specificazione in merito,...