Tutte le sentenze
La presente sezione raccoglie alcune massime giurisprudenziali, in liti in cui è stato parte il nostro studio legale, considerate di particolare interesse.
In ogni massima le parti virgolettate riguardano estratti di sentenza, mentre per la parte restante trattasi di commento redazionale.
Appalto – Subappalto – Art. 118 D.Lgs. 163/2006 (Codice degli Appalti) – Insussistenza – Onere della prova – Art. 2041 c.c. indebito arricchimento – Azione sussidiaria – Ammissione del credito a procedura concorsuale – Inammissibile – Cessione del cr
26/09/2015
L’attrice agiva, quale subappaltatrice, per la realizzazione di opere oggetto di un contratto di subappalto, senza tuttavia ricevere alcun pagamento dall’appaltatore. “…. In virtù di quanto stabilito alla lett. K) sezione VI 4) del bando di gara e conformemente a quanto previsto dall’art. 118 comma 3 D.Lgs. 163/2006 gravava sulla stazione appaltante, nel caso di inadempimento dell’appaltatore, l’obbligo di provvedere al pagamento del credito vantato dalla subappaltatrice…. …In subordine l’attrice ha invocato condanna della convenuta a corrisponderle indennizzo ex art. 2041 c.c… Si è costituita in giudizio la stazione appaltante ed ha resistito alla domanda dell’attrice, invocandone il rigetto, chiamando in causa la Banca X, cessionaria del credito vantato dalla società SPA. La banca X si è costituita in giudizio ed ha evidenziato: - Che aveva stipulato con la società SPA un contratto...
Associazione professionale - privilegio ex art. 2751 bis c.c. spetta
22/07/2015
Lo studio commerciale associato X ha chiesto l'ammissione al passivo della procedura indicata del credito per prestazioni professionali svolte a favore del fallito per € 35.464 al netto di iva al privilegio ex art. 2751 bis n. 2 c.c. Tale credito è stato ammesso con rango chirografario e per soli €34.000, con esclusione del cap. Lamentano gli opponenti la errata esclusione del privilegio, stante la natura personale del rapporto professionale intercorso tra il fallito e i due professionisti incaricati, nonché l'illegittima esclusione del cap in violazione dell'art. 11 L. 21/1986. Il ricorso è fondato, per i motivi che seguono. Secondo un'interpretazione originariamente diffusasi nella giurisprudenza di legittimità il privilegio di cui all'art. 2751 bis n. 2 c.c. non era in nessun caso applicabile a favore delle società tra professionisti, facendo la norma esclusivo riferimento alla retribuzione del professionista individuale (cfr Cass. n. 4549/1992)....
Permesso costruire – Serra solare – L.r. 14/2008 – Fabbricato ricadente in area classificata come “ristrutturazione vincolata” – Modifica sagoma prospetto – Diniego
03/07/2015
Veniva impugnato il permesso di costruire nella parte in cui si negava l’installazione di una serra solare. Il ricorso è stato ritenuto infondato in quanto: “…La tesi di parte ricorrente è che il diniego sarebbe contrario alla normativa nazionale e regionale in materia di risparmio energetico che incentiverebbe interventi quale quello richiesto, anche in deroga alla disciplina urbanistica ed edilizia, in particolare tenendo conto che l’edificio interessato dall’opera non è di pregio storico aldovo ed i suoi prospetti sono stati modificati tramite condono edilizio…”. “…La tesi non è condivisibile. In particolare l’articolo 8 della Legge Regionale 14/2008, successivamente abrogato dalla Legge regione Marche 17/2015, prevede che le serre solari, tra gli altri interventi, “non sono considerati nel computo per la determinazione dei volumi, delle superfici e nei rapporti di copertura, fermo restando...
Indennità di asservimento – Opposizione – Fascia rispetto stradale – Inedificabilità – Servitù elettrodotto – Irrilevanza – Legittimazione a ricorrere – Parte nel procedimento di primo grado - Insussistenza
01/07/2015
Con ricorso ritualmente notificato e depositato il sig. X impugnava la sentenza della Corte di Appello di Bologna avverso la determinazione dell’indennità di asservimento, quantificata dalla competente commissione in misura vile. La suprema corte, rilevava anzitutto che il Sig. X, quale legale rappresentante della società Y “non avendo partecipato in proprio al pregresso grado di giudizio, non può per l’effetto ricorrere, in tale veste, avverso la sentenza che lo ha concluso (cfr. da ultimo Cass. N. 520 del 2012)”. Passando alla motivazione della sentenza, la Corte ha ritenuto inammissibile i motivi primo e terzo, per violazione dell’art. 366 bis cpc, applicabile ratione temporis. In base a tale norma, la censura con cui si deduce un vizio ex art. 360 1° c. numero 5 cpc, deve, infatti contenere l’esposizione chiara e sintetica del fatto controverso, in relazione al quale la motivazione si assume, rispettivamente, omessa, contraddittoria,...
Art. 16 D.Lgs 96/2001 - Art. 2287 c.c. - applicabilità clausola arbitrale - art. 700 c.p.c. - inammissibilità
23/06/2015
Il ricorso viene presentato ex art. 669 quinquies c.p.c. pendendo tra le parti giudizio arbitrale. Nel giudizio arbitrale si discute sostanzialmente della legittimità della delibera con cui l’associazione resistente decideva l’esclusione della ricorrente. Le altre domande svolte dalla ricorrente nel giudizio arbitrale, ad eccezione di due, sono infatti conseguenziali alla richiesta di revoca della delibera ed alla reintegra della ricorrente nella associazione. Ciò premesso, va accolta l’eccezione di inammissibilità sollevata dalla resistente. Alle associazioni professionali tra avvocati si applica, in forza del richiamo effettuato dall’art. 16 D. L.vo n. 96/2001, la disposizione prevista dall’art. 2287 c.c., che riconosce la possibilità all’associato, impugnando la delibera di esclusione, di richiedere in via cautelare la sospensione della delibera stessa. L’art. 35, comma 5, del D.L. n. 5/2003, stabilisce inoltre che,...
Sequestro giudiziario – documentazione bancaria – presupposti
15/05/2015
X attore in lite di divisione ereditaria, proponeva reclamo avverso l’ordinanza con la quale il G.I. del Tribunale di Urbino aveva rigettato la domanda di sequestro giudiziario in corso di causa, avente ad oggetto la documentazione bancaria detenuta da alcuni Istituti di credito italiani e stranieri; V e Z convenuti, chiedevanoo il rigetto del reclamo; il collegio ha così motivato: considerato che il reclamo non merita accoglimento, atteso che il sequestro giudiziario è legittimo solo in quanto rappresentativo ex prima facie di fatti e circostanze che il richiedente voglia comprovare ante causa o in corso di causa, nonché qualora sia opportuno provvedere alla custodia temporanea della cosa di cui si chiede il sequestro (Cacc. Sez. I sentenza n. 2213 del 19.10.1970); che, nel caso di specie, la documentazione di cui si chiede il sequestro in parte è stata distrutta dalle banche (come accertato dal CTU) e, per la restante parte (di cui si chiede il sequestro),...