tar Marche – sent. 54/2014 – Pres. Ff. Morri – Est. Capitano

Accertamento diritto a percepire il compenso per lavoro straordinario e per pronto reperibilità – insussistenza

10/01/2014

I ricorrenti, quali medici ospedalieri di ruolo chiedevano accertamento del loro diritto a percepire il compenso per lavoro straordinario e per pronta reperibilità. Veniva eccepito nel diniego opposto dall’Amministrazione la violazione degli artt. 81 e 82 DPR 270/1987 e dell’art. 2041 c.c.. Il ricorso è stato rigettato con le seguenti motivazioni: la giurisprudenza amministrativa, pur con qualche oscillazione, ha da sempre affermato in subiecta materia i seguenti principi (vedasi, fra le più recenti, la sentenza della sez. III del Consiglio di Stato n. 1864/2013). … … il lavoro straordinario non può costituire strumento di programmazione ordinaria delle attività degli uffici pubblici. In tal senso dispongono del resto anche le pertinenti norme del DPR n. 270/1987 (vedasi l’art. 81). … … L’effettuazione di prestazioni lavorative oltre l’orario di servizio, per poter dare diritto al relativo compenso aggiuntivo, deve essere, salvo casi eccezionali, previamente autorizzata, in quanto ciò consente ai dirigenti responsabili di verificare l’effettiva necessità dello straordinario (che, come è ovvio, comporta una spesa aggiuntiva per le finanze pubbliche). … … Nel caso di specie, non solo non esistono autorizzazioni preventive, ma, al contrario, risulta che la direzione sanitaria dell’ospedale di Fano aveva espressamente censurato la prassi seguita in molti reparti. … Per quanto concerne la pronta disponibilità con la nota da ultimo citata la direzione sanitaria aveva invece stabilito che sarebbero state remunerate solo le ore risultanti dal cartellino marcatempo conseguenti a chiamate regolarmente registrate. … … inammissibile è invece la domanda di condanna ex art. 2041 c.c., in quanto l’adozione di arricchimento senza causa è esperibile solo quale extrema ratio, mentre nella specie i ricorrenti hanno avuto la possibilità di esperire un’ordinaria azione di accertamento e di condanna (che è però risultata infondata). …”.

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